Mai ci saremmo aspettati la montatura di questo pietoso spettacolo da parte dell’assessora alle politiche sociali e del vicesindaco che avrebbero l’obbligo di anteporre a show mediatici la tutela delle persone fragili prima di tutto.
E quando sono proprio i livelli istituzionali ad usare l’omissione, la menzogna e informazioni riservate come strumenti di governo della cosa pubblica significa che nessun cittadino può più sentirsi sicuro, tutelato.
I fatti riguardanti la Signora presente in Piazza Verdi raccontano una realtà ben differente da quella che scorrettamente alimenta Nicola Lodi e che porta ad attribuire gravi responsabilità all’amministrazione comunale su diversi piani: della credibilità principalmente.
Coletti e Lodi omettono di raccontare che fin dal mese di agosto la CGIL ha cercato un confronto con l’obiettivo di aiutare una persona in difficoltà ed evitare il prevedibile susseguirsi degli eventi, ma senza riscontri.
Il 28 di agosto inviamo formale richiesta d’incontro all’assessora alle politiche sociali che ci convoca per il giorno 3 settembre. Anche questo viene omesso alla stampa forse perché un imprevisto personale porta l’assessora a disdire l’incontro 10 minuti prima dello stesso.
Il 4 settembre Coletti incontra CGIL-CISL e UIL per altri motivi e in quell’occasione, non accennando minimamente al contrattempo del giorno prima, viene nuovamente sollecitata. Quell’incontro deve ancora avvenire.
Dopo che il 12 settembre in Piazza Verdi il vicesindaco Lodi annunciava l’emissione di un’ordinanza urgente e contingibile, finalmente si comprende che la questione va affrontata per quello che è, una questione sociale.
Ridicoli appaiono oggi i richiami alla responsabilità della CGIL; più chiaro il maldestro tentativo dei due di fuggire dalle proprie e giungere solo ora alla consapevolezza che la via della coercizione non sia percorribile.
Il merito, il rispetto e l’onestà anche nelle differenze di vedute sono gli elementi necessari per confrontarsi. Omissioni e menzogne non possono essere accettati dalla CGIL, per rispetto prima di tutto degli stessi cittadini. Dovrebbe esserlo anche per i rappresentanti delle Istituzioni ma così non è.
Chi ha responsabilità pubblica non può permettersi di raccontare che la CGIL non raccoglie l’invito a partecipare ad un incontro tra Comune, commercianti e residenti lasciando intendere ci sia stata una convocazione formale da parte dell’Amministrazione, perché così non è.
Chi amministra la città non può non capire l’inopportunità di discutere pubblicamente e informare l’opinione pubblica di dettagli privati di una persona, operato del Tribunale e dei servizi sociali nei suoi riguardi. Anziché occuparsi del problema nelle sedi preposte, accompagnare il confronto a contesti di riservatezza, il vicesindaco decide di cavalcare l’onda mediatica.
La smettano di usare violenza, di omettere, di mentire, di provocare e inizino ad assumersi le proprie responsabilità di governo che non sono quelle di alimentare gogne mediatiche sulla pelle dei più deboli, ricercare costantemente il nemico di turno o spargere disprezzo; si tratta di adottare soluzioni che nel rispetto delle persone favoriscano la reciproca convivenza contemperando le esigenze di cittadini, commercianti e persone fragili.
Segretario Generale CGIL – Ferrara
Cristiano Zagatti