I NOSTRI “WORKING CLASS HEROES”
Sette volti per raccontare una storia iniziata il febbraio dell’anno scorso quando la pandemia è entrata nelle nostre vite sconvolgendo tutto, a partire dal lavoro.
La tenuta occupazionale e dei salari, la sicurezza e la tutela della salute nei luoghi di lavoro, tutto ciò è stato possibile soprattutto grazie al contributo dei sindacati confederali (dai protocolli di sicurezza, al blocco dei licenziamenti, all’attivazione della cassa integrazione e delle indennità).
Ma i veri protagonisti, ancora una volta, sono stati i lavoratori e le lavoratrici che, anche in Emilia-Romagna, attraverso il loro esempio quotidiano, hanno reso degna di significato la parola lavoro.
C’è chi si è trovato in prima linea più di altri, per la natura stessa del proprio lavoro: pensiamo al settore socio sanitario, all’agroalimentare e alla logistica, ai trasporti e ai servizi, al commercio e all’industria. Settori e lavoratori che non si sono mai fermati e che hanno permesso che beni e servizi essenziali per la popolazione non venissero mai a mancare.
Sono stati subito ribattezzati “eroi” e poi presto dimenticati. Noi non dimentichiamo.
Sono i nostri “working class heroes”, proprio come il titolo della celebre canzone di John Lennon che abbiamo scelto come claim (in questo caso declinato al plurale) della nostra campagna tesseramento regionale che ritrae appunto sette lavoratrici e lavoratori, da Piacenza a Rimini, negli scatti del fotografo Michele Lapini (grafica a cura di Lance Libere).
Da oggi potrete vedere questi volti nelle tante strade delle nostre città e sui nostri profili social.
Un grande grazie perché se il nostro Paese ha retto, ancora una volta è stato per merito loro.
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