Venerdì 6 novembre 2020 ci sarà lo sciopero generale dei lavoratori e delle lavoratrici del Comune di Ferrara. La manifestazione, che avrà luogo in Piazza Municipale dalle ore 10 alle 12, sarà nel pieno rispetto della normativa anti covid, quindi con obbligo di mascherina e distanziamento.
Una decisione drastica come questa è la punta dell’iceberg, è l’esito di un percorso di trattativa iniziato circa 15 mesi fa con l’amministrazione comunale. È da allora che, con un
continuo confronto coi dipendenti, abbiamo avanzato come FP CGIL-CISL FP-UIL FPL delle proposte per migliorare i servizi e la condizione di lavoro negli uffici pubblici afferenti
al comune.
Questo confronto è partito da una premessa uscita dalla bocca dello stesso sindaco, il giorno dopo la sua elezione dichiarava di voler “modernizzare e innovare la macchina
amministrativa”. Passare dalle parole ai fatti non è stato, però, quello che ha fatto il primo cittadino.
Infatti, in tempi non sospetti e ben lontani dal dilagare della pandemia virale attualmente in corso, a Febbraio 2020 ci viene comunicato la quantità economica utile
per le assunzioni del personale: dopo dieci anni di blocco, l’ente ha la possibilità di usufruire di circa 2,9 milioni di euro da investire sull’assunzione di dipendenti.
Modernizzare e innovare, appunto. La scelta è stata diversa: solo la metà di quelle risorse stanziate è stata impiegata e così, su 84 cessazioni avvenute nell’anno in corso,
sono corrisposte solo 29 assunzioni. E la formazione? Non pervenuta.
Allora, si può ipotizzare, avranno assunto personale docente e ausiliario negli asili d’infanzia comunali. Nemmeno questo è avvenuto! Anzi, per chi ha buona memoria, a inizio
settembre, in poco meno di quarantotto ore, siamo passati dall’allarme esternalizzazione di due scuole d’infanzia (Mongolfiera e Gobetti) a un clamoroso (e ben accetto) dietrofront.
Nonostante ciò, resta lo spettro di una esternalizzazione futura, mai smentita dal sindaco Fabbri.
Avranno conferito risorse per le biblioteche? O per i servizi demografici, tra i pochi aperti anche durante la chiusura totale dello scorso marzo-aprile? Sulle opere pubbliche o sul
personale amministrativo? O forse sullo smart working? Ancora una volta, niente di tutto questo è avvenuto.
Avranno investito nella Polizia Locale, si può pensare; in fondo, è sempre stato il feticcio del vicesindaco-sceriffo Lodi. Ebbene, non è avvenuto nemmeno questo. Sono
solo 9 gli agenti assunti, sui circa 40 che servirebbero per una reale nuova organizzazione del Corpo. Con un adeguato investimento formativo, con la massa
vestiaria adeguata, con un percorso codificato per gli obiettori di coscienza.
Soprattutto con l’applicazione della riduzione a 35 ore per il personale turnista. Eppure, un sacco di soldi pubblici, pagati dai cittadini ferraresi, sono stati spesi: il
direttore generale guadagna “solo” 155 mila euro all’anno; il sindaco e la giunta, che si è aumentato il salario del 10%, si sono dotati di numerosi esperti di comunicazione,
inquadrati come categorie C/C1, che guadagnano come eccelsi professori di università private (con la differenza, però, di non averla nemmeno, una laurea).
Tuttavia, quando facciamo notare questi dati obiettivi alla nostra controparte, veniamo sbrigativamente etichettati come “cioccolatai” o strumentalizzatori politici. FP CGIL, CISL
FP e UILFPL non hanno fatto accordi con nessun partito, mai. Si può dire lo stesso di chi siede tra i banchi della giunta? Certamente, no. Basta fare una ricerca su Google, per
trovare, in pochi click, il documento sottoscritto a livello regionale il 3 aprile 2019 tra il sindacato autonomo DICCAP e l’attuale sindaco di Ferrara, all’epoca capogruppo regionale
della Lega Nord. Ciò significa solo una cosa: che ci sono sindacati preferiti ad altri perché politicamente schierati. E non si tratta dei sindacati confederali CGIL, CISL e
UIL. Vergogna a chi stringe patti con un’amministrazione per avere visibilità maggiore, pagando il pegno di trasformarsi in sindacato giallo. Tutto ciò è inaccettabile,
in primis per i lavoratori che ogni giorno ci mettono la faccia e l’impegno per garantire servizi a tutti i cittadini.
E proprio perché si parla di servizi pubblici, abbiamo presentato formale richiesta di devolvere la mancata retribuzione del personale in sciopero ai reparti speciali COVID
dell’Azienda Ospedaliera di Cona e dell’AUSL. Questi ed altri sono i motivi che ci portano in piazza Municipale, alle ore 10, di venerdì
mattina. Vi aspettiamo, perché o agiamo adesso o svendiamo il nostro comune.
Luca Greco – FP CGIL
Maria Rosaria Rea – CISL FP
Leonardo Uba – UIL FPL
Venerdì 6 novembre in Piazza Municipale sciopero generale dei dipendenti del Comune di Ferrara
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