UNA, NESSUNA, CENTOMILA
Non ci è dato sapere quali intime motivazioni alberghino nella mente del Consigliere Comunale Mosso tanto da spingerlo a presentare un’interrogazione per sapere quante donne si sono rivolte a S.S.N del nostro Comune per accedere all’interruzione volontaria di gravidanza.
Sarà forse stata la tradizionale invidia per la capacità riproduttiva delle donne, che continua ad ossessionare tanti uomini (v. anche il Sig. Gasparri)?
Mah. Fatti suoi.
Quel che ci interessa è, però, questo: nel momento in cui sarà venuto in possesso di tale numero, cosa ne potrà dedurre e cosa intende farne?
Cosa gli cambia se ad accedere all’I.V.G. sono una, nessuna o centomila?
Ovviamente niente. Il Consigliere Mosso, con quei dati, non può farci niente di niente.
Non potrà evincerne niente. Perché le ragioni per le quali le donne accedono all’I.V.G. sono solo ed esclusivamente di quelle donne.
Non ne potrà evincere alcun dato, né economico, né sociale, né tanto meno morale. L’I.V.G. è una scelta di autodeterminazione. Se quella donna avesse voluto procreare – a dispetto della mancanza di lavoro, della povertà, o di chi sa cos’altro – l’avrebbe fatto.
Quella del nostro Consigliere è un’azione meramente dimostrativa, simbolica. Vuol farci capire che lui c’è, a tutela di non si sa cosa.
Ma anche noi ci siamo, come ci siamo sempre state, a tutela dell’autodeterminazione delle donne. Non diciamo che scenderemo in piazza, perché noi in piazza siamo sempre andate. Diciamo che continueremo a prenderci le piazze, come abbiamo sempre fatto.
Altrettanto imbarazzante la richiesta, presentata contestualmente alla prima e sempre sotto forma di interrogazione comunale, di avere ugualmente contezza di quante persone abbiano attivato nel decennio 2011- 2021 il percorso di modifica del sesso anagrafico.
A che pro, a che scopo, ci chiediamo con altrettanta convinzione?
Una altra istanza parziale, decontestualizzata e priva di utilità, se non volta ad esprimere un uso statistico del dato con una connotazione pressoché morbosa e distorta dell’informazione.
E’ arrivato il momento, per tutti e tutte, di comprendere che la vita reale delle persone si gioca su altri piani e su livelli di significanza oggettiva e soggettiva completamente differenti.
Del tutto risibile, poi, sfoderare la carta del ritiro quasi immediato di entrambe le interpellanze.
Per affrontare temi complessi e articolati che toccano la sfera dei diritti civili e umani delle persone, basterebbe a volte come presupposto minimale saper rispettare l’altro e l’altra da sé senza metterne in discussione, anche solo in maniera surrettizia e strumentale, la legittima libertà di scelta personale.
E poi, caro Consigliere Mosso, saranno mica questi i problemi di Ferrara? Lei si occupi dei veri problemi della città, che alla nostra autodeterminazione ci pensiamo noi.
UDI – CDG – Arcigay Ferrara Gli Occhiali d’Oro – CGIL Ferrara