Rammarica leggere della lettura che il Sindaco Fabbri ha dato degli avvenimenti di Rimini e delle accuse di molestie che numerose donne sollevarono in occasione dell’adunata degli Alpini dello scorso anno nella città romagnola.
Ci dispiace vedere che quell’episodio venga utilizzato come pretesto per uno scontro politico, anziché per farne motivo per interrogarci, analizzare un problema culturale evidente e proporre soluzioni che vadano oltre la contingenza. E’ oramai noto che la violenza sulle donne, in qualunque modo si manifesti – dal catcalling alla aggressione – è un problema strutturale, che non può essere minimizzato laddove venga denunciato.
Parlare solo di “affronto ignobile nei confronti del corpo degli Alpini” significa perdere di vista il fulcro della situazione, che è solo ed esclusivamente la banalizzazione di una pratica maschile – il catalling – che le donne non sono più disponibili ad accettare passivamente.
Che poi le denunce siano state archiviate può anche solamente significare che le querelanti non sono riuscite a portare le prove. Ma si può lasciare inascoltato un grido d’allarme proveniente da centinaia di donne? Si può realmente pensare che tutte abbiano inventato le molestie? E per cosa, poi?
No, signor Sindaco: il problema non è infangare o difendere il corpo degli Alpini.
Il problema è che si continua a non fare di tutto perché la nostra società esca da una cultura in cui tutte le forme di prevaricazione sessuale vengono sistematicamente liquidate come inesistenti o strumentali.
Questo non è giusto e ci aspettiamo che chi riveste una posizione di potere lo riconosca.
UDI FERRARA
CGIL FERRARA