E così il PD locale, anche per voce di Tommaso Corradi, coordinatore provinciale per la mozione Renzi, ha pensato bene di tirare dentro la CGIL nella campagna elettorale per le primarie. La CGIL e l’ANPI. Trascinarle per i capelli, diremo.
L’operazione è triste e squallida, come tutte le operazioni che mirano a nascondere il vuoto di contenuti. Penoso spettacolo della disgregazione, della storicamente perniciosa ricerca del nemico, della delegittimazione del pensiero discorde, del rancoroso tentativo di superare la frustrazione del risultato referendario che, va ancora una volta ricordato all’esimio Corradi e ai suoi colleghi, è stata la scelta degli italiani; vogliamo ritenerli tutti ostili, tutti nemici? Così parrebbe… altrimenti non rimane che l’inclinazione al masochismo estremo. Ricorda molto alcune note vicende: quella del Sindaco Marino stroncato dallo stesso PD che poi perde miseramente il governo della città. O il tracollo generalizzato dei consensi alle ultime amministrative. Un capolavoro! Colpa della CGIL? Dell’ ANPI forse? Diciamo che è la strategia perfetta per consegnare il paese a coloro che più distanti non potrebbero essere dai principi di uguaglianza sociale e partecipazione, agli ideali cioè della sinistra e pertanto di interesse della CGIL. Viene il dubbio di una strategia pianificata: alcuni dirigenti del PD indossano una maglia rossa (stinta) ma, pur di segnare, eccedono e continuamente fanno degli autogoal (casuale?). Tutto ciò appare quantomeno poco rispettoso dei militanti convinti che ancora si riconoscono in quella forza politica (e la cui bandiera del cuore è rosso sangue delle battaglie per i diritti) e mi riferisco anche ai tanti pensionati dello SPI-CGIL che, con sofferenza, vivono questo momento. Meno interessati sono i lavoratori e giovani nelle cui assemblee nei luoghi di lavoro non v’è traccia del congresso del PD. E, amara constatazione, nemmeno ve n’è negli incontri con i tanti giovani, precari, disoccupati , atipici o, fino a ieri, “voucheristi”. Costatzione amara perchè di “P”olitica abbaimo tutti tanto bisogno.
Pe quanto riguarda le commemorazioni del 25 aprile, chi scrive non può che rammaricarsi per l’assenza della Brigata Ebraica dalle manifestazioni romane e, anzi, la ritiene un’occasione per respingere ogni revisionismo e mantenere vivo il ricordo dell’immensa tragedia della Shoah. Nessuno al mondo può accusare la CGIL e l’ANPI di antisemitismo. E’ un oltraggio, una contraddizione in termini.
Ma chi scrive, con l’organizzazione tutta a cui appartiene, ha l’ambizione di fare del 25 aprile una giornata in cui si difende ed onora la pace, in cui si lotta contro tutti i fascismi, le violenze, i razzismi e, anche, le occupazioni militari. Si insegue l’utopia di tornare ad un dialogo tra i popoli che, finalmente, possano riconoscersi sotto la bandiera comune del dolore e delle ingiustizie sofferte, sotto la bandiera comune dell’”incontro” anziché dello scontro che, per voce di Corradi, sembra tanto caro all’attuale PD. Sotto la bandiera comune di un futuro possibile.
Quella bandiera per la CGIL, e l’ANPI mi permetto di dire, è ancora una volta rossa.
Le dichiarazioni su un ANPI “divisivo” e l’indiretto sostegno all’affermazione che non si trovino al suo interno “i veri partigiani” è la sola operazione che alimenta la divisione e l’intolleranza.
Vorremmo che il Presidente Orfini, Corradi e i loro sodali, guardassero dritto negli occhi coloro che parteciperanno alle manifestazioni, il 25 aprile, portando i vessilli dell’ANPI ed avessero la forza e il coraggio di dire ai loro volti segnati , proseguimento di quella esperienza della sinistra italiana che è nata dal loro sacrificio partigiano, che difendere la Costituzione nata dalla Resistenza li ha resi “nemici” dello schieramento in cui tanti si riconoscevano e per cui tanti hanno combattuto.
Chi sarebbero i “veri partigiani” per la sinistra attuale (o quel che dice di esere all’interno del PD)? E quei “veri partigiani” come avrebbero scritto la Costituzione?
Art. 1: “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sulla flessibilità del lavoro”?
Beh, la CGIL sfilerà accanto all’ANPI, con orgoglio. E accoglierà, con irriducibile passione, ogni bandiera che rappresenti la volontà di ricomposizione di società ferite dalla violenza e dal sopruso.
Per quanto riguarda l’affidabilità della CGIL suggerirei a Corradi di studiare un po’ di più la storia del nostro paese, della CGIL e dei partiti progressisti e di non scimmiottare mentori arroganti che vanno misurati non sul numero di riforme fatte (come superficialmente sostiene) ma sulla loro qualità: quanto utili e positive si sono dimostrate per le persone “comuni” che un partito progressista dovrebbe rappresentare? Quanto hanno migliorato la loro condizione materiale? Semplicemente, pragmaticamente: stanno meglio o peggio?
Un ultimo suggerimento: si legga l’ultimo numero dell’osservatorio sull’economia e il lavoro in provincia di Ferrara e tragga le oneste conclusioni in merito allo sperpero di oltre 17 miliardi di risorse pubbliche impiegate nel paese per drogare, con il Jabs Act, i numeri del mercato del lavoro. E nonostante i dati dopati, i risultati si sono dimostrati comunque disastrosi, soprattutto per giovani e donne. Solo dalla onesta valutazione del reale si può costruire qualche cosa di utile, diversamente, la mistificazione non è altro che tifoseria e allora è certamente più soddisfacente e fruttuoso… tifare Spal!
La scelta di strappare con la CGIL sembra davvero netta e in assenza di una presa di distanza tempestiva e pubblica del segretario provinciale del PD rispetto alla posizione di Corradi, è chiaro che quello spazio di confronto costruttivo, necessario anche nel nostro territorio, viene fortemente compromesso.
L’operazione è triste e squallida, come tutte le operazioni che mirano a nascondere il vuoto di contenuti. Penoso spettacolo della disgregazione, della storicamente perniciosa ricerca del nemico, della delegittimazione del pensiero discorde, del rancoroso tentativo di superare la frustrazione del risultato referendario che, va ancora una volta ricordato all’esimio Corradi e ai suoi colleghi, è stata la scelta degli italiani; vogliamo ritenerli tutti ostili, tutti nemici? Così parrebbe… altrimenti non rimane che l’inclinazione al masochismo estremo. Ricorda molto alcune note vicende: quella del Sindaco Marino stroncato dallo stesso PD che poi perde miseramente il governo della città. O il tracollo generalizzato dei consensi alle ultime amministrative. Un capolavoro! Colpa della CGIL? Dell’ ANPI forse? Diciamo che è la strategia perfetta per consegnare il paese a coloro che più distanti non potrebbero essere dai principi di uguaglianza sociale e partecipazione, agli ideali cioè della sinistra e pertanto di interesse della CGIL. Viene il dubbio di una strategia pianificata: alcuni dirigenti del PD indossano una maglia rossa (stinta) ma, pur di segnare, eccedono e continuamente fanno degli autogoal (casuale?). Tutto ciò appare quantomeno poco rispettoso dei militanti convinti che ancora si riconoscono in quella forza politica (e la cui bandiera del cuore è rosso sangue delle battaglie per i diritti) e mi riferisco anche ai tanti pensionati dello SPI-CGIL che, con sofferenza, vivono questo momento. Meno interessati sono i lavoratori e giovani nelle cui assemblee nei luoghi di lavoro non v’è traccia del congresso del PD. E, amara constatazione, nemmeno ve n’è negli incontri con i tanti giovani, precari, disoccupati , atipici o, fino a ieri, “voucheristi”. Costatzione amara perchè di “P”olitica abbaimo tutti tanto bisogno.
Pe quanto riguarda le commemorazioni del 25 aprile, chi scrive non può che rammaricarsi per l’assenza della Brigata Ebraica dalle manifestazioni romane e, anzi, la ritiene un’occasione per respingere ogni revisionismo e mantenere vivo il ricordo dell’immensa tragedia della Shoah. Nessuno al mondo può accusare la CGIL e l’ANPI di antisemitismo. E’ un oltraggio, una contraddizione in termini.
Ma chi scrive, con l’organizzazione tutta a cui appartiene, ha l’ambizione di fare del 25 aprile una giornata in cui si difende ed onora la pace, in cui si lotta contro tutti i fascismi, le violenze, i razzismi e, anche, le occupazioni militari. Si insegue l’utopia di tornare ad un dialogo tra i popoli che, finalmente, possano riconoscersi sotto la bandiera comune del dolore e delle ingiustizie sofferte, sotto la bandiera comune dell’”incontro” anziché dello scontro che, per voce di Corradi, sembra tanto caro all’attuale PD. Sotto la bandiera comune di un futuro possibile.
Quella bandiera per la CGIL, e l’ANPI mi permetto di dire, è ancora una volta rossa.
Le dichiarazioni su un ANPI “divisivo” e l’indiretto sostegno all’affermazione che non si trovino al suo interno “i veri partigiani” è la sola operazione che alimenta la divisione e l’intolleranza.
Vorremmo che il Presidente Orfini, Corradi e i loro sodali, guardassero dritto negli occhi coloro che parteciperanno alle manifestazioni, il 25 aprile, portando i vessilli dell’ANPI ed avessero la forza e il coraggio di dire ai loro volti segnati , proseguimento di quella esperienza della sinistra italiana che è nata dal loro sacrificio partigiano, che difendere la Costituzione nata dalla Resistenza li ha resi “nemici” dello schieramento in cui tanti si riconoscevano e per cui tanti hanno combattuto.
Chi sarebbero i “veri partigiani” per la sinistra attuale (o quel che dice di esere all’interno del PD)? E quei “veri partigiani” come avrebbero scritto la Costituzione?
Art. 1: “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sulla flessibilità del lavoro”?
Beh, la CGIL sfilerà accanto all’ANPI, con orgoglio. E accoglierà, con irriducibile passione, ogni bandiera che rappresenti la volontà di ricomposizione di società ferite dalla violenza e dal sopruso.
Per quanto riguarda l’affidabilità della CGIL suggerirei a Corradi di studiare un po’ di più la storia del nostro paese, della CGIL e dei partiti progressisti e di non scimmiottare mentori arroganti che vanno misurati non sul numero di riforme fatte (come superficialmente sostiene) ma sulla loro qualità: quanto utili e positive si sono dimostrate per le persone “comuni” che un partito progressista dovrebbe rappresentare? Quanto hanno migliorato la loro condizione materiale? Semplicemente, pragmaticamente: stanno meglio o peggio?
Un ultimo suggerimento: si legga l’ultimo numero dell’osservatorio sull’economia e il lavoro in provincia di Ferrara e tragga le oneste conclusioni in merito allo sperpero di oltre 17 miliardi di risorse pubbliche impiegate nel paese per drogare, con il Jabs Act, i numeri del mercato del lavoro. E nonostante i dati dopati, i risultati si sono dimostrati comunque disastrosi, soprattutto per giovani e donne. Solo dalla onesta valutazione del reale si può costruire qualche cosa di utile, diversamente, la mistificazione non è altro che tifoseria e allora è certamente più soddisfacente e fruttuoso… tifare Spal!
La scelta di strappare con la CGIL sembra davvero netta e in assenza di una presa di distanza tempestiva e pubblica del segretario provinciale del PD rispetto alla posizione di Corradi, è chiaro che quello spazio di confronto costruttivo, necessario anche nel nostro territorio, viene fortemente compromesso.
Segretario Generale
CGIL Ferrara
Cristiano Zagatti