TESTO ORDINANZA TRIBUNALE DI FERRARA:
Ordinanza Tribunale di Ferrara_buoni spesa_29 aprile 2020
La delibera del Comune di Ferrara sui buoni spesa è illegittima perché palesemente discriminatoria e va modificata: questo quanto stabilito oggi dal Tribunale di Ferrara, che ha accolto in toto le nostre richieste.
Il Comune di Ferrara dovrà pertanto modificare la delibera, rimuovendo le clausole discriminatorie, e riassegnare un termine per la presentazione di nuove domande.
La delibera, ha stabilito il Giudice, viola la ratio dell’ordinanza della Protezione Civile, che è quella di prevedere quale unico criterio di questa misura emergenziale la condizione economica e lo stato di bisogno di chi fa domanda.
Il Sindaco Fabbri la smetta di prendere in giro la cittadinanza dicendo falsità, non si tratta di dare buoni pasto a chi ha già assicurato vitto e alloggio togliendolo ad altri, si tratta finalmente di riconoscere a TUTTI i lavoratori e a TUTTI i domiciliati che hanno perso il lavoro o sono comunque in difficoltà economica per l’emergenza sanitaria in corso il diritto di fare richiesta per soddisfare un bisogno primario. Le categorie citate da Fabbri (negozianti, interinali, cassa integrati, stagionali, parrucchieri, baristi ecc.) sono fatte tanto da cittadini italiani quanto da cittadini stranieri, come è evidente a tutti.
La disonestà intellettuale di Fabbri è insopportabile, inaccettabile ed anche pericolosa: non può essere permesso ad un Sindaco di soffiare sul fuoco dicendo espressamente – e falsamente – che la sentenza mette a rischio i buoni spesa per tantissime famiglie, a maggior ragione in una situazione di crisi come quella che stiamo vivendo.
La sentenza allarga, non esclude, a differenza del Comune che evidentemente non considera lavoratori i tanti lavoratori stranieri con permesso di soggiorno per motivi di lavoro o familiari o di protezione internazionale o di studio, che esattamente come gli altri contribuiscono all’economia cittadina e pagano le tasse.
Esprimiamo tutta la nostra soddisfazione per l’adozione dell’ordinanza cautelare, che ripristina una condizione di legalità, equità e giustizia sociale e conferma la fondatezza di quanto da noi sostenuto fin dall’inizio: la delibera del Comune rappresenta un inaccettabile esercizio di discriminazione, ancor più inaccettabile in tempo di emergenza sanitaria, sociale ed economica.
Stop a odiose esclusioni e classifiche in base alla nazionalità. Non solo, anche lavoratori e studenti fuori sede in difficoltà, costretti a non tornare alle proprie residenze per effetto dei DPCM, potranno finalmente presentare domanda. Assieme ai tanti cittadini che non sono nemmeno riusciti a prendere la linea per presentare la domanda.
CGIL CISL e UIL sono stati rappresentati in giudizio dagli Avvocati Gian Andrea Ronchi, Alessandra Roncarati e Giorgia Galli.