Come ampiamente prevedibile, i Comuni stanno facendo i conti con un disagio abitativo crescente dato dall’incremento dei costi dell’abitare senza che vi siano adeguate risorse a disposizione per aiutare le famiglie a farvi fronte.
Le scelte del Governo Meloni fatte con l’ultima legge finanziaria, hanno aggravato colpevolmente la situazione, azzerando le risorse a disposizione dei comuni per erogare il contributo economico alle famiglie più in difficoltà finanziarie, per aiutarle a pagare l’affitto di casa. Solo nella nostra regione sono interessate decine di migliaia di nuclei famigliari che pur avendone i requisiti non riceveranno il contributo che consentiva loro di evitare uno sfratto per morosità incolpevole. A Ferrara sono state presentate nei tre distretti oltre 3500 domande e siamo in attesa di avere i dati definitivi di chi non riuscirà ad avere il contributo e contemporaneamente nel 2022 gli sfratti sono arrivati circa 210, numero da non sottovalutare a fronte della popolazione ferrarese.
Inoltre il mancato finanziamento per gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria finalizzato al ripristino degli alloggi pubblici liberati da tempo, sta impedendo la riassegnazione degli stessi, anche in questo caso parliamo di migliaia di alloggi a fronte di graduatorie che hanno raggiunto quota 25.000 nuclei famigliari in attesa di abitazione. In provincia di Ferrara vi sono circa 1000 alloggi vuoti in attesa di manutenzione/ristrutturazione (solo 148 di questi hanno ad oggi dei piani di manutenzione programmati) e contemporaneamente nell’ultimo bando di assegnazione alloggi Erp erano presenti in graduatoria circa 770 domande. I pratica da noi cresce la domanda mentre diminuisce il numero di case popolari, avanzando il processo di degrado del patrimonio con il rischio di lasciare soli tanti assegnatari. Con pure la paventata previsione di vendita di alloggi ERP per fare cassa.
La stessa scelta del blocco della cessione dei crediti operata per il superbonus ponendo gli interventi sull’edilizia popolare alla stessa stregua della proprietà privata ha condannato per i prossimi anni, migliaia di famiglie con bassi redditi a dover pagare bollette salate perché residenti in alloggi fortemente energivori. Inoltre gli enti pubblici proprietari non potranno intervenire sulle barriere architettoniche. Vale la pena ricordare che il patrimonio abitativo pubblico nel nostro paese per oltre il 74% è stato edificato prima del 1981 con criteri costruttivi superati e che oggi è abitato in gran parte, da un numero crescente di anziani.
I Comuni dinnanzi a questo scenario sono chiamati a scegliere se dare una casa ad un nucleo famigliare tra i primi posti in graduatoria per l’assegnazione di una casa e con uno sfratto intimato dal proprietario, o a un nucleo famigliare in procinto di essere messo sulla strada in quanto soggetto alla esecutività dello sfratto.
Questo scenario è per noi inaccettabile perché significa condannarci ad assistere ad una guerra tra poveri.
Anche per questa ragione siamo in procinto di chiedere a tutti i consigli comunali una presa di posizione forte verso il Governo, per il rifinanziamento strutturale dei fondi per il contributo affitto destinato ai nuclei familiari in difficoltà finanziarie, il ripristino dei fondi per gli interventi di manutenzione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica e un “piano casa nazionale” complessivo che manca da troppi anni.
CGIL CISL UIL Ferrara
SUNIA SICET UNIAT Ferrara