La direzione aziendale dello stabilimento Yara di Ferrara, a seguito della riuscita della mobilitazione sindacale avvenuta la scorsa settimana, in data 18 dicembre 2017 ha convocato la delegazione sindacale. Nulla di fatto.
A distanza di oltre due anni dalla rivendicazione, attraverso la piattaforma sindacale che chiedeva un’implementazione di risorse in alcuni reparti/strutture in difficoltà, la Direzione continua a dare risposte negative, ritenendo superata quella fase e negando l’esistenza della stessa piattaforma da cui peraltro sono scaturiti due accordi tra le parti.
Nonostante la paziente disponibilità sindacale ad ottenere risposte su problemi strutturali, esplicitati in ripetuti incontri e soprattutto 2 accordi che precisavano quanto segue:
“L’azienda provvederà ad effettuare una analisi dettagliata dell’organizzazione e delle risorse e la presenterà alla RSU impegnandosi a verificare le richieste previste nella piattaforma sindacale in materia di organici. Le figure professionali vicine alla maturazione dei requisiti pensionistici saranno sostituite per tempo.”( Acc. 26 agosto 2015)
“Per quanto riguarda le unità in uscita nel corso del 2017 verranno subito attivate le azioni necessarie per la sostituzione di 3 unità; contemporaneamente una quarta risorsa e un Growth Engineer verranno inserite nell’ambito Man/Uff.tecn. ( Acc. 30 marzo 2016)
ad oggi, la Direzione si fa portatrice di una richiesta ulteriore di incremento di produttività al nostro interno e con tagli che si ripercuoteranno, oltre che sulle prestazioni dei lavoratori Yara, anche sulle imprese terze già in forte difficoltà.
Tutto questo, sta producendo tensione tra i lavoratori, introducendo meccanismi organizzativi incerti che potrebbero scaricarsi anche sulla affidabilità degli impianti e sulle condizioni di lavoro.
Una posizione aziendale fastidiosa, che non rispetta il contributo dei lavoratori che ad ogni livello e reparto, con grande senso di responsabilità e sacrificio, hanno accompagnato gli investimenti e la vita quotidiana dello stabilimento, portandolo ad elevati livelli di affidabilità e produttività.
Lavorare con impegno ed equilibrio, deve costituire la normalità, per uno stabilimento che per le sue caratteristiche produttive è normato dalla legge 105/2015 come impianto a rischio rilevante.
L’esatto contrario del mantenere un intreccio tra utilizzo delle prestazioni straordinarie, una programmazione lavorativa emergenziale e sempre per priorità, addestramenti formativi più frettolosi, responsabilità e copertura di mansioni polivalenti concentrate su un numero insufficiente di addetti.
Per la storia di questo stabilimento e per quello che produciamo, sarebbe importante per le relazioni sindacali, che una volta firmati gli accordi, venissero garantiti e rispettati, diventando una pratica distintiva del sito, come bene prezioso da difendere.
I lavoratori, con la loro disponibilità e responsabilità, hanno sempre accompagnato la crescita e il risultato degli investimenti, senza i quali ogni ipotesi di beneficio nell’economia aziendale non avrebbe senso. Ma i lavoratori non possono sostituirsi ad una responsabilità che è solo dell’impresa, nel dare risposte occupazionali adeguate a sostenere i bisogni dell’attività, nell’ evitare blocchi di impianto e mantenere efficiente l’assetto delle apparecchiature.
Convinti e forti delle nostre idee e del futuro dello stabilimento Yara di Ferrara, continueremo la lotta per il rispetto degli accordi e per le persone che vi lavorano.
RSU Stabilimento Yara Ferrara
Segreterie Filctem-Cgil / Femca-Cisl
Ferrara, 20/12/2017