Ancora una volta affrontiamo un tema legato a Clara.
E’ di pochi giorni fa una nota delle nostre categorie di riferimento sul capitale umano e la tutela dei lavoratori, in quel caso in particolare di una lavoratrice con una patologia oncologica.
E’ del mese di luglio un nostro comunicato sulle possibili ripercussioni occupazionali rispetto alle strategie future dell’Azienda condivise dai Soci.
Oggi tocchiamo un altro argomento ma il tema e le preoccupazioni sono le stesse, piano industriale e la tenuta occupazionale aggravato dal pericolo di riduzione delle tutele contrattuali.
Parliamo della scadenza del contratto di servizio con il Comune di Comacchio sul quale opera la Cooperativa Brodolini.
Stiamo parlando di 52 dipendenti a tempo indeterminato e di 70 stagionali, che orbitano in un territorio con poche alternative occupazionali.
Il bando di gara pubblicato da Clara per l’assegnazione dell’appalto è stato suddiviso in 5 lotti (condizione mai avvenuta) e impone tra i criteri di scelta l’offerta al massimo ribasso per due dei lotti, mentre per gli altri tre lotti l’offerta economicamente più vantaggiosa.
Queste due caratteristiche aprono la strada a un dumping contrattuale con la possibilità delle imprese vincitrici dell’appalto di poter applicare anche contratti cosiddetti “pirata” e non quello attuale dell’Igiene Ambientale. Gravi le conseguenze economiche a cui i lavoratori vanno incontro che oltre al peggioramento dei propri diritti non avranno garantita la riassunzione, diritto sancito dal contratto dell’Igiene Ambientale e non da altri contratti.
L’intervento delle Categorie di riferimento su ATERSIR per il rispetto del protocollo appalti e in particolare sulla clausola sociale, non ha dipanato il rischio reale di perdere diritti e occupazione.
Siamo alle solite, un’azienda Clara, che non risponde alle nostre domande rispetto a quale piano industriale? Quali caratteristiche ha? Quali investimenti ci sono? Quale organizzazione del servizio vuole adottare? Quant’è il costo e quale tariffa applicata?
Sono risposte che devono dare anche ad Atersir entro fine 2020 se si vuole avere un affidamento per i prossimi 15 anni.
Stiamo assistendo a un balletto in cui i Sindaci attuali Soci di Clara, scommettono sulla distruzione dell’azienda, lasciando campo libero a una gara pubblica aprendo scenari nuovi e mettendo a rischio l’intero complesso occupazionale con oltre 400 unità e migliaia di utenti che non sanno quale servizio avranno e a quale tariffa.
E’ il momento che i Sindaci soci uno dei quali anche Referente Atersir per la provincia di Ferrara, inizino a lavorare nell’interesse di un’azienda che è di proprietà dei cittadini, e per la tutela del proprio personale.
Le Segreterie Territoriali Cgil Cisl Uil Ferrara
Cristiano Zagatti Bruna Barberis Massimo Zanirato
Fabrizio Tassinati