Nulla di nuovo per il riassetto istituzionale locale.
A breve si registrerà lo scioglimento dell’Unione del Delta del Po, in piedi ormai da 9 anni, ma ad oggi mai concretamente decollata o resa operativa.
Tante le opportunità perse per strada, tante le prove generali – l’ultima risalente all’estate/autunno 2021 – e culminate in niente. Mai una funzione trasferita, solo un contenitore vuoto fine a se stesso, inattivo. Mai la volontà politica di creare una progettualità di ampio respiro e di sistema.
Quando in realtà per far funzionare una Unione occorrerebbe prima di tutto visione, prospettiva o, meglio, interesse per il bene comune.
Cosa sono, infatti, le Unioni e le Fusioni se non uno strumento plausibile concepito per orientare e sostenere il potenziamento di un ambito territoriale, anziché parcellizzare, disgregare ed autosegregarsi?
Così anche questa Unione se ne va e forse un’altra, a 3 e non più a 5, pare voglia nascere e farsi strada per recuperare il terreno perso e l’idea iniziale rimasta incompiuta.
Tuttavia come OO.SS. continuiamo ad esprimere disappunto e contrarietà rispetto ad un mancato governo e ad uno svilimento complessivo dei processi associativi. L’architettura istituzionale non è un elemento irrilevante per lo sviluppo di un territorio. Lo sviluppo economico, la qualità dell’ambiente, l’accesso a servizi e diritti, la riduzione delle diseguaglianze all’interno della stessa provincia, possono trovare risposte solo da una visione e da proposte non localistiche/campanilistiche.
Non a caso si parla di integrazione socio-sanitaria a livello distrettuale, di finanziamenti e progettualità per ambiti estesi, se non addirittura provinciali o sovra-provinciali e di tessuti economici necessariamente intrecciati ed interdipendenti.
Già nel 2017 come CGIL CISL UIL avevamo proposto di arrivare a 4 comuni coincidenti con i 3 distretti più la città capoluogo, proprio in coerenza con il ruolo di indirizzo politico delle scelte che gli amministratori dovrebbero svolgere nei 3 distretti. Nel Focus Ferrara del 2018 avevamo tutti (comuni compresi) convenuto che fosse necessario procedere con l’accorpamento degli Enti locali.
Rimaniamo come OO.SS. dell’opinione che la politica debba mostrare maggiore competenza progettuale ed avere il coraggio di osare, di assumersi fino in fondo l’impegno e la responsabilità di saper cambiare in meglio i destini di interi territori e comunità locali.
Vanno fatti cadere alibi ed inutili ostilità. Non va sprecata l’ennesima opportunità offerta dalle norme.
Diversamente la partita è persa.
CGIL-CISL-UIL Ferrara
Veronica Tagliati – Bruna Barberis – Massimo Zanirato