E’ il primo processo per caporalato a Ferrara. Sotto accusa dirigenti di coop di Forlì e Verona imputati di avere con violenza e ricatti, sfruttato 38 lavoratori tutti stranieri, impiegati nella bonifica dell’azienda Eurovo di Codigoro quando scoppiò nel 2017 l’allarme aviaria.
«Essere riconosciuti parte civile è risultato importantissimo, ed è solo parte della nostra attività contro il caporalato che quotidianamente con la FLAI si porta avanti »: il segretario Cristiano Zagatti parla a nome di CGIL e precisa: “la costituzione come parte civile (legale Cgil Gian Andrea Ronchi, nda) vuole tutelare il ruolo di rappresentanza della CGIL, ruolo reso ancor più difficile e complesso dalla legge sull’immigrazione che vige nel nostro paese”. Il rischio è che venga criminalizzato chi è sfruttato se non vengono attivati specifici percorsi istituzionali di tutela e presa in carico “ troppo spesso la mancata tutela e collaborazione interistituzionale trasforma uomini e donne in fantasmi da sfruttare”.
Zagatti va al nodo del problema: «CGIL è un presidio di legalità e vuole esserlo sempre più: è scandaloso che in Emilia Romagna e a Ferrara, per una questione di sanità pubblica (bonifica Eurovo) possano essere utilizzati centinaia di lavoratori sfruttati e ricattati che poi scompaiono nel nulla». E puntualizza: «Come CGIL stiamo collaborando con le forze dell’ordine, carabinieri per primi, rafforzando relazioni importanti con la prefettura». «È evidente – chiude – che come territorio non possiamo ritenerci esenti dal malaffare che sfrutta economia e lavoratori, nell’agroalimentare, così come nell’edilizia, nella logistica o nella ristorazione. Anche a Ferrara abbiano ancora tanto lavoro da fare».
Oggi su la Nuova Ferrara
«Essere riconosciuti parte civile è risultato importantissimo, ed è solo parte della nostra attività contro il caporalato che quotidianamente con la FLAI si porta avanti »: il segretario Cristiano Zagatti parla a nome di CGIL e precisa: “la costituzione come parte civile (legale Cgil Gian Andrea Ronchi, nda) vuole tutelare il ruolo di rappresentanza della CGIL, ruolo reso ancor più difficile e complesso dalla legge sull’immigrazione che vige nel nostro paese”. Il rischio è che venga criminalizzato chi è sfruttato se non vengono attivati specifici percorsi istituzionali di tutela e presa in carico “ troppo spesso la mancata tutela e collaborazione interistituzionale trasforma uomini e donne in fantasmi da sfruttare”.
Zagatti va al nodo del problema: «CGIL è un presidio di legalità e vuole esserlo sempre più: è scandaloso che in Emilia Romagna e a Ferrara, per una questione di sanità pubblica (bonifica Eurovo) possano essere utilizzati centinaia di lavoratori sfruttati e ricattati che poi scompaiono nel nulla». E puntualizza: «Come CGIL stiamo collaborando con le forze dell’ordine, carabinieri per primi, rafforzando relazioni importanti con la prefettura». «È evidente – chiude – che come territorio non possiamo ritenerci esenti dal malaffare che sfrutta economia e lavoratori, nell’agroalimentare, così come nell’edilizia, nella logistica o nella ristorazione. Anche a Ferrara abbiano ancora tanto lavoro da fare».
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