Ai Candidati Sindaco di
-
Bondeno
-
Comacchio
Tra pochi giorni si svolgerà un doppio appuntamento elettorale. I cittadini di Bondeno e Comacchio sceglieranno da chi farsi amministrare.
CGIL, CISL, UIL non prendono parte alla competizione elettorale, ovviamente, ma vogliono fornire spunti di riflessione a tutti i candidati, partendo dalla lettura dei dati e delle tendenze in modo da poter orientare le future politiche amministrative, nell’interesse della collettività.
La nostra vuole essere un’azione di sostegno al dibattito, di sprono, di pungolo a coloro che si stanno confrontando in questa campagna elettorale per magari passare dagli slogan e annunci alle proposte concrete, o almeno avvicinare i primi alle seconde.
A livello territoriale, CGIL, CISL, UIL sono consapevoli che il benessere di una comunità è determinato da molteplici condizioni socio economiche e più in generale dalla capacità di agganciare condizioni complessive di miglior favore che il sistema territoriale largamente inteso (provinciale, regionale, nazionale ed europeo) è in grado di offrire.
Per questo riteniamo che il confronto tra gli Enti Locali e le Parti Sociali, strutturato, codificato, praticato e conseguente, sia importante per la programmazione e la pianificazione delle scelte economiche, anche con la possibilità di rendere maggiormente attrattivo e vivibile il territorio per chi ci vive e lavora.
La Contrattazione Sociale Territoriale rappresenta un enorme valore per le comunità, per la rete relazionale, stimola la partecipazione, favorisce la consapevolezza diffusa ed evita la narrazione del contesto in cui viviamo, spesso troppo differente dalla realtà.
Le scelte politiche delle Amministrazioni Locali incidono in modo determinante sulle condizioni di reddito, sull’esigibilità dei diritti del lavoro, dei diritti sociali e di cittadinanza, sulla crescita e sulla qualità dello sviluppo e dell’assetto del territorio.
Per questo motivo andrebbe attuato un processo partecipato, di informazione e coinvolgimento dell’intera popolazione e di concertazione tra le parti sociali al fine di individuare priorità e trovare soluzioni condivise. Ciò potrebbe servire anche a rivitalizzare la funzione dei partiti ripiegati quasi del tutto a esclusiva macchina elettorale .
Nei prossimi mesi ci troveremo ad affrontare il prosieguo dell’attuale grave crisi economica, sociale e sanitaria. Il Covid 19 continuerà a contagiarci è fatto certo, pertanto devono essere adottate, implementate e soprattutto costantemente vigilate le necessarie misure di precauzioni mettendo in campo tutte le necessarie forme organizzative sociali che regolano la vita delle comunità e nei luoghi di lavoro. Va adattata la rete dei servizi sanitari, dei trasporti, dei servizi pubblici, ecc… alle nuove esigenze che l’evoluzione della pandemia ci consegna: grande responsabilità sta nella capacità e nella competenza di chi amministra i Comuni.
Gli effetti del virus sull’economia e sul lavoro si vedranno ancora di più dai prossimi mesi, quando verranno meno alcune “protezioni sociali”, indebolendo quei territori che già oggi soffrono di scarse occasioni lavorative e di bassi redditi.
Bisogna contrastare la crisi con politiche di rilancio e contestualmente vanno previste politiche di bilancio tali da offrire da subito risposte a tutti coloro che ne saranno colpiti. E’ urgente avviare una nuova stagione di sviluppo del territorio finalizzata ad una buona occupazione, al benessere e sicurezza sociale ed alla qualità ambientale per tutti i residenti, avendo come obiettivo la riduzione degli squilibri sociali e territoriali e cogliendo gli obiettivi che tutti ci eravamo dati con il Patto per il Lavoro siglato a livello regionale e declinato, nel nostro territorio, con il “Focus Ferrara”.
Le misure che gli Enti Locali dovranno mettere in campo, non possono continuare a rivolgersi esclusivamente al mondo delle imprese, ma orientarsi anche ai percettori di reddito da lavoro o di pensione soprattutto per i cittadini colpiti dalla crisi pandemica.
Le scriventi OO.SS. partono da un’analisi ormai unanimemente condivisa:
-
-
Il calo demografico, l’invecchiamento della popolazione l’aumento degli anziani soli;
-
-
Il calo di imprese commerciali, la scarsa presenza di unità produttive del settore manifatturiero, produzioni a basso valore aggiunto;
-
La composizione degli occupati e il rapporto tra occupati nel comune e il resto della provincia/regione;
-
La rilevanza del lavoro part time (spesso involontario) o temporaneo ovvero della precarietà che abbiamo sempre segnalato come effetto combinato tra crisi strutturale a cui si aggiunge il covid e norme del MdL (mercato del lavoro) che hanno avuto come naturale conseguenza un basso reddito procapite dei cittadini di questo comune.
Partendo da questa analisi, molto schematica, risultano evidenti alcune necessità per migliorare il benessere sociale e far ripartire l’economia di questo territorio. Bisogna lavorare affinché questi comuni diventino più attrattivi non solo per le imprese creando così posti di lavoro, ma anche per le persone che vi risiedono o intendono trasferirsi.
CGIL CISL e UIL per tentare di dare una risposta in tal senso hanno da tempo elaborato delle proposte contenute in due documenti: una piattaforma inviata a tutti gli Enti Locali ed il “Patto per il Lavoro Focus Ferrara”
Esprimiamo in sintesi alcuni punti per noi fondamentali:
-
Lavoro e politiche industriali.
Il lavoro deve essere declinato come sicurezza, dignità e legalità: applicazione integrale dei CCNL, utilizzo delle tipologie contrattuali che meglio garantiscano il futuro dei giovani e non alimentino la già diffusa precarietà, che garantisca “la filiera dei lavori in appalto” e tuteli nei cambi d’appalto competenze, professionalità e formazione. La creazione di lavoro deve passare attraverso un ruolo attivo delle Amministrazioni Locali che non può essere svolto nel solo perimetro comunale. I nuovi amministratori devono interpretare un ruolo protagonista, di stimolo, di proposta di sviluppo dell’intera rete provinciale come parte integrante di un sistema regionale. Lo sforzo di “uscire” dal recinto comunale deve essere quotidiano e la costruzione delle reti relazionali, con tutti i soggetti istituzionali e sociali, deve diventare metodo.
-
Le politiche sociali devono essere intese come: politiche sanitarie e sociali, di inclusione, di lotta alla fragilità, di rispetto delle politiche di genere, dove fondamentale diventa il ruolo dei distretti socio sanitari e gli indirizzi politici che gli amministratori devono pretendere di definire, anche nell’integrazione dei servizi, di una miglior funzionalità della casa della salute, di un miglioramento degli standard qualitativi della residenzialità accreditata e delle case famiglia. Precisiamo che non esiste l’ospedale del “Sindaco” o dei cittadini di quel comune, esiste un diritto alla salute della popolazione ferrarese. Non va alimentata l’idea che la nuova casa della salute di Bondeno o di Comacchio siano un nuovo inizio di ospedale; gli Ospedali, le Case della Salute e l’insieme dei sevizi Socio Sanitari hanno un ruolo ben preciso e si inseriscono nel quadro programmatico di dimensione provinciale e regionale.
-
Vanno promosse politiche abitative con eguali diritti e una rigenerazione urbana che tenga conto di come si è trasformata la società in ragione soprattutto dell’invecchiamento. Servono nuovi centri aggregativi, con investimenti nel cosiddetto cohousing
-
Vanno incoraggiate politiche dell’Ambiente e della Mobilità che inserisca maggiormente il comune all’interno degli assi di collegamento con la città capoluogo, con le scuole e con gli ospedali. La scarsità di collegamenti costituisce oggi uno dei fattori di “isolamento del comune”
-
La nostra provincia paga, nei confronti del resto della regione, il più alto gap infrastrutturale. E’ ormai il momento di concretizzare le opere sulle quali eravamo tutti d’accordo come: 3° corsia Bologna – Ferrara, la Ferrara – Porto Garibaldi, la SS 309 Romea, la variante di Argenta, la tangenziale Ovest di Ferrara. Tali opere previste nel Patto per il Lavoro valgono da sole 654 Milioni di euro e sono un interesse per l’intero territorio. La banda ultra larga altri 30 milioni. Quanto lavoro darebbero solo in fase di costruzione e quali presupposti creerebbero per lo sviluppo dell’intero territorio?
Anche “il progetto aree Interne “da 12 milioni di euro deve essere messo a sistema dell’intero territorio. Su questo il comune di Comacchio, definito nel progetto “Area Strategica” deve svolgere un ruolo da protagonista.
-
Sul riordino istituzionale avevamo fatto delle proposte: 4 comuni coincidenti con i 3 distretti più il comune capoluogo, proprio in coerenza con il ruolo di indirizzo politico delle scelte che gli amministratori dovrebbero svolgere nei distretti. Invece si sono fatte scelte diverse. Le Unioni sarebbero dovute diventare uno straordinario strumento di cooperazione tra comuni, mettendo a sistema competenze professionali, utili a sviluppare l’intero territorio di ogni singola Unione e percorso propedeutico ai processi di fusione: unico reale strumento a difesa dei servizi per i cittadini. Assicurare flessibilità organizzative, gestionali ed economiche, per garantire migliori politiche nell’offerta di servizi omogenei ed avere infine, quella sufficiente “massa critica” anche nei rapporti con le istituzioni di livello superiore e con gli altri Enti, utili a portare avanti le scelte politiche compiute in quei territori.
Come si intende procedere con le “teoriche” Unioni del Delta e dell’Alto Ferrarese? Quale è la vostra opinione sulle potenzialità delle fusioni?
-
Per favorire la coesione sociale come esito e condizione per lo sviluppo di qualità, è necessario concretizzare l’impegno sottoscritto sul “Welfare aziendale e di comunità” la vera innovazione contenuta nel Patto per il Lavoro Focus Ferrara. Cosa ne pensano i candidati Sindaci sull’argomento?
Nella speranza di averVi fornito alcuni spunti per alimentare ulteriormente il dibattito, sviscerare altri punti dei Vostri programmi elettorali per declinarli in azioni, porgiamo un cordiale saluto.
I Segretari Generali Cgil Cisl Uil Ferrara
Cristiano Zagatti – Bruna Barberis – Massimo Zanirato