Bruno Buozzi, un padre del sindacato italiano. In ricordo dell’80 anniversario della sua scomparsa.
In occasione dell’80 anniversario dell’omicidio di Bruno Buozzi per mano nazista, la Fondazione Giuseppe Di Vittorio, la Fondazione Bruno Buozzi, la CGIL Ferrara e la Uil Ferrara dedicano un convegno all’attività sindacale e al pensiero politico del grande sindacalista nei luoghi della sua nascita e infanzia. Un leader del socialismo riformista dell’età liberale ed una delle figure in assoluto più importanti del sindacalismo italiano, sia per la sua nascita e consolidamento sia per l’eredità che trasmise alla CGIL unitaria del 1944, ruoli che ne fanno a pieno titolo uno dei protagonisti di primo piano della vita politica del Paese per tutta la prima metà del Novecento.
Inoltre, l’esecuzione di cui fu vittima alla Storta nel giugno del 1944 per opera dei nazifascisti e di cui quest’anno ricorre L’Ottantesimo anniversario, ha consegnato la figura di Bruno Buozzi al martirologio laico che popola il Pantheon dell’antifascismo e dell’Italia repubblicana. Si ricorda spesso, e giustamente peraltro, il sacrificio più nobile e alto che Buozzi incarnò in difesa dei valori della democrazia e contro l’oppressione della tirannide. Ma il mito, come sempre, se da un lato rende immortale il sacrificio dall’altro tende ad appannare tutto ciò che esula dal sacrificio finale. Bruno Buozzi fu senza ombra di dubbio un uomo coraggioso che pagò il prezzo più alto alla violenza e alla barbarie fascista. Ma rappresenta anche altri e importanti valori che giustamente una ricostruzione della sua vita deve rimettere al centro dell’attenzione.