COMUNICATO STAMPA SITUAZIONE IN CLARA ( del 28 agosto 2018)
Clara, lo strano caso dell’azienda che rischia di pattumare se stessa.
Nell’incontro del 27.08.2018 tutte le certezze ed i ragionamenti impostati in un anno di discussioni sono improvvisamente saltati. Niente stabilizzazioni del personale, niente internalizzazioni di servizi, niente piano industriale. Niente.
Semplicemente, ci viene comunicato che esiste una importante criticità legata alla sostenibilità economica e finanziaria dell’azienda che implica il mancato rinnovo di tutti i contratti a tempo determinato. Per adesso. E nel prossimo futuro, che garanzie avranno gli altri 400 lavoratori?
Un “buco”, quindi. Creato da chi?
Da Area e/o da CMV nella precedente gestione? Ed i sindaci e consigli comunali che hanno approvato la fusione dov’erano? Ed il controllo analogo, previsto dalla norma in capo ai comuni, dov’è?
Dal management di Clara? L’attuale gestione pare non essere stata in grado di costruire un piano industriale sostenibile, fino al paradosso che a due anni dalla fusione non esiste ancora un organigramma definito dell’azienda e che è stato richiesto ad un consulente esterno, pagato con soldi pubblici, di ricostruire un quadro delle professionalità esistenti all’interno della stessa.
La soluzione prospettata è quella di ridurre del 25% la dotazione organica. Come se stessimo parlando di cravatte. O di pattume. Come se quelle cento persone non fossero necessarie al servizio di raccolta dei rifiuti. Come se a partire dal 31 agosto, data dei primi contratti a termine che non verranno rinnovati, i rifiuti cominciassero ad auto raccogliersi.
Alla faccia della tutela dei servizi e della occupazione che aveva guidato il processo di fusione. Alla faccia del patto per il lavoro di Ferrara sottoscritto dagli stessi sindaci proprietari di Clara.
Sappiano, sia il management di Clara che i sindaci proprietari, che non saranno i lavoratori e le lavoratrici a pagare colpe non loro. Le responsabilità vanno ricercate fra chi ha guidato CMV e AREA prima e CLARA adesso, non su chi ha guidato i camion. La politica ha il compito di trovare le soluzioni a criticità che ha contribuito a creare.
Per parte nostra, noi saremo nell’unico luogo dove ha senso stare. Al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici che da oggi entrano in stato di agitazione. Per questo chiediamo a tutti gli utenti di essere solidali con i lavoratori rispetto a scongiurabili ma possibili disagi, sapendo che comunque il non affrontare seriamente il problema del governo di questa azienda si tradurrebbe ancora una volta nell’incremento dei costi sugli stessi utenti: una ragione in più per stare dalla parte di chi lavora seriamente.
CGIL CISL UIL FERRARA
FP CGIL FIT CISL UILTRASPORTI FERRARA
COMUNICATO STAMPA (del 30 agosto 2018)
I sindaci hanno ragione. “L’autorevolezza e la credibilità di
coloro che siedono al tavolo” è minata.
La parte datoriale non sembra essere né credibile né autorevole.
Nel verbale dell’incontro sindacale del 19.12.2017, la cui visione può essere tranquillamente richiesta dai sindaci, l’Azienda, dopo aver comunicato alle OOSS la stabilizzazione di 17 autisti, auspicava “un organico stabile sul quale costruire la crescita professionale”. Volontà quindi di stabilizzare la pianta organica.
Ribadita anche nell’incontro del 11.01.2018 nel corso del quale, rispetto alle possibilità per il personale che raggiungerà nel corso del 2018 i 36 mesi, veniva affermato che “l’unica soluzione al momento è firmare un contratto in deroga presso la DTL competente, poiché ci sono le condizioni giuridiche”.
Ripetuta negli altri incontri, da ultimo quello tenutosi la
mattina del 27.08.2018. Poi nel pomeriggio il cambio totale e
repentino della posizione.
Alla faccia della credibilità e dell’autorevolezza.
I sindaci hanno una grande opportunità: indirizzare al meglio il management. Le condizioni giuridiche per i contratti a tempo determinato già in essere, non sono cambiate con il cd “Decreto Dignità”, il quale per i contratti già attivi, non pone limiti e vincoli in tema di posti di lavoro a tempo determinato. Le proroghe effettuate entro il 31.10.2018, recita il testo del
Decreto Dignità, seguono ancora le precedenti regole. Sarebbe bastato prorogare di 12 mesi, entro il 31 ottobre 2018, i contratti a termine, come previsto dall’articolo 19 comma 3 del Jobs Act. E poi, una volta internalizzati i servizi e costruito il nuovo piano industriale, si sarebbero valutate la necessità della pianta organica e si sarebbe potuto procedere all’avvio delle procedure concorsuali per stabilizzare il personale. Questa era la
proposta sindacale avanzata nei tavoli di contrattazione. Questo era il percorso condiviso fino al 27.08.2018. Poi nessun contratto a tempo determinato poteva più essere rinnovato.
Alla faccia della credibilità, dell’autorevolezza e, aggiungiamo,
della competenza o serietà.
Le parti sindacali non hanno mai parlato di buco di bilancio. È
stato il management a dichiarare ai giornali, in data 29.08.2017, che “sono 6-7 milioni di euro i mancati introiti accumulati negli anni, parzialmente coperti da aumenti di tariffe”. Non si può parlare di buco di bilancio, ma di “buco” si. Perché questi crediti, dovessero diventare definitivamente inesigibili, entrerebbero nel bilancio, alimentandone il passivo.
In assoluta trasparenza, chiediamo di mostrare la quantità e la qualità di questi crediti, per capire dove, quando ed in che
misura questi debiti si sono creati.
Chiediamo anche di avere copia delle fatture pagate da Area, CMV ed ora da Clara, relative allo smaltimento dei rifiuti presso il WTE.
Ed a proposito di credibilità, le OOSS avevano rifiutato la
proposta aziendale di prorogare i tempi determinati fino al
31/12/2018. Accettare questo tipo di proposta avrebbe significato avere 37 lavoratori senza lavoro il primo gennaio 2019. Per le regole del Decreto Dignità, infatti, l’unica possibilità di avere contratti di lavoro a termine di durata superiore ai 24 mesi, è sottoscrivere le deroghe prima del 31.10.2018. Tutto quello sottoscritto successivamente rientra nelle nuove regole. Non a caso il mandato dei lavoratori e delle lavoratrici riuniti in assemblea era la proroga dei contratti finalizzata alla stabilizzazione del personale a tempo determinato, così come consentito dalla legge. Proporre singolarmente ai lavoratori ed alle lavoratrici di sottoscrivere una proroga fino al 31.12.2018 del proprio contratto a tempo determinato, dopo che le OOSS hanno rifiutato la stessa proposta, dimostra la non conoscenza del CCNL
in tema di gestione delle relazioni sindacali e dello Statuto dei
Lavoratori.
Ma proprio perché noi siamo sempre disponibili al confronto,
comunichiamo fin da ora che FP CGIL, FIT CISL e UILTRASPORTI saranno presenti in presidio assieme ai lavoratori ed alle lavoratrici sotto i locali nei quali, il 4 settembre 2018, i sindaci Soci incontreranno il management di Clara.
Confronto con il management che certo deve essere produttivo, deve avere a premessa la correttezza delle notizie per poter essere costruttivo, credibile e soprattutto responsabile nei confronti di tutti i lavoratori e le lavoratrici.
FP CGIL FIT CISL UILTRASPORTI FERRARA