Il Tribunale di Ferrara, Giudice dott.ssa Maria Marta Cristoni, ha accolto il ricorso promosso da ASGI -Associazione studi giuridici sull’immigrazione – e da due cittadine straniere, con il patrocinio di CGIL, CISL, UIL e dalle associazioni degli inquilini SUNIA, SICET e UNIAT di Ferrara, e l’intervento dell’associazione l’Altro diritto, contro il bando per l’accesso agli alloggi di edilizia economica popolare indetto dal Comune di Ferrara nel 2020. Le due cittadine, dopo aver presentato domanda di assegnazione di alloggio ERP, si erano viste collocare (a causa della loro modesta anzianità di residenza a Ferrara) in una posizione molto bassa in graduatoria, anche se si trovano in condizione di estremo bisogno.
Il Tribunale ha dichiarato discriminatorio il Regolamento del Comune sia rispetto all’impossidenza, per la richiesta a soli cittadini extracomunitari di documentazione aggiuntiva e gravosa, sia rispetto al punteggio dedicato alla residenzialità storica, preponderante rispetto ai requisiti indicativi di uno stato di bisogno abitativo. Secondo il Tribunale, tale criterio contravviene ai principi fissati dalla sentenza della Corte costituzionale n. 9/2021 che ha evidenziato il carattere discriminatorio della legge regionale dell’Abruzzo che aveva fissato principi del tutto analoghi a quelli contenuti nella Delibera e nel bando di Ferrara. Tali previsioni vengono pertanto dichiarate irragionevoli e discriminatorie e il Comune viene condannato a cessare la condotta discriminatoria, annullando o modificando gli atti, oltre al pagamento delle spese legali.
“Ancora una volta si è dovuto ricorrere alle vie legali per affermare quanto era evidente e denunciavamo da un anno e mezzo. E ancora una volta l’irresponsabilità del Comune, che non è tornato sui suoi passi neanche di fronte a diffide formali, sarà pagata dai cittadini.
E’ inaccettabile che l’assessorato alle politiche sociali produca per la seconda volta in due anni atti discriminatori, mentre la povertà aumenta e si è di fronte ad una drammatica emergenza casa: il venir meno del blocco degli sfratti avrà conseguenze drammatiche per centinaia di cittadini anche nella nostra provincia, le domande per il fondo affitti sono esplose e le risorse a disposizione sono insufficienti. Ma anziché adoperarsi costituendo tavoli di gestione dell’emergenza, anziché ragionare su come investire ogni risorsa disponibile nel sostegno all’affitto e nell’aumentare il numero di alloggi disponibili (sono centinaia quelli vuoti perché necessitano di manutenzioni), a Ferrara ci si concentra su misure discriminatorie, perdendo tempo e risorse. La demagogia ha un prezzo alto, e lo pagano i cittadini”, commentano CGIL, CISL UIL e le associazioni degli inquilini.
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