In attesa del “campo della legalità” in programma dal 7 al 13 agosto a Riace (RC) al quale parteciperanno sette volontari dello Spi di Ferrara, è possibile trarre un primo bilancio dell’attività che il sindacato dei pensionati della Cgil ha sviluppato in queste ultime settimane in collaborazione con le proprie strutture regionale e nazionale, con l’Arci e con Libera – Associazione, nomi e numeri contro le mafie.
A Castel Volturno, in provincia di Caserta, dal 3 al 9 luglio scorsi, Antonella Zambonati, (della segreteria provinciale), Alberta Cappellari e Nadia Nardini (Lega S. Agostino- Mirabello – Poggio Renatico) sono state impegnate insieme a 16 studenti di scuola media superiore provenienti da varie parti d’Italia, nel campo “La casa di Alice”, gestito dalla cooperativa “Jerry Masslo” che aderisce a Libera, su un terreno confiscato ad Assunta “Pupetta” Maresca, nota esponente della camorra campana.
Nel campo, connotato dall’attività di un laboratorio di sartoria, si sono svolte al mattino attività di pulizia e manutenzione del bene e di lavoro in laboratorio; il pomeriggio è stato dedicato soprattutto alla conoscenza di quanto stanno facendo in Campania alcune cooperative aderenti all’associazione presieduta da don Luigi Ciotti.
A Palermo, Sandro Arnofi (segreteria provinciale Spi) e Claudio Grassi (Lega Spi Ferrara Centro Est-Masi Torello), insieme a tre pensionati dello Spi di Venezia, hanno partecipato dal 9 al 16 luglio come volontari al campo “Libera Palermo, Palermo libera), all’interno della base scout “Volpe Astuta” gestita dall’Agesci nel quartiere di Altarello di Baida dove si trova il fondo “Micciulla” di circa due ettari, primo bene confiscato nel 1980 da Giovanni Falcone alla mafia e assegnato ad un’associazione del territorio . Il bene, di grande valore storico e geologico, è stato riconsegnato alla collettività con il lavoro volontario ed è divenuto un centro internazionale per la diffusione della cultura della legalità, meta di centinaia di giovani e ragazze.
Presenti al campo di Palermo anche dieci studenti dell’Istituto “Bassi-Burgatti” di Cento, con alcuni loro insegnanti. Sono state svolte attività lavorative, in particolare per la cura di un antico mandarineto, si sono svolti seminari con magistrati, rappresentanti delle forze dell’ordine e famigliari di vittime della mafia e sono state effettuate visite ad alcuni luoghi simbolo di stragi mafiose.